21.1.16

La nostra sciagura o la nostra fortuna (Franco Fortini)

Che sciagura astuta gli anni ci hanno apparecchiata o che straordinaria, immeritata fortuna! Il paesaggio di corpi e parole è tutto mutato intorno ed è irriconoscibile. Il linguaggio materno è distante come da quello di allora il sapore dei frutti di oggi. Lo spazio è tanto vuoto che ogni minimo suono ne ricava un’eco. E nel medesimo tempo i rumori sono così scatenati che una frase pronunciata a voce normale ha poche probabilità di venire intesa. Ma supponiamo pervenga a destino. Sarebbe allora la compiuta notizia di una esperienza compiuta. Raggiunta la mente di un giovane, può suonargli più opaca di una moneta d’ottone sul marmo. O invece dargli presentimento e quasi rimorso d’un passato da interrogare e cui misurarsi. Che è come dire: di un futuro da penetrare in compagnia di un passato. Così una volta accadde a noi.

Da Nulla è dovuto per il recapito in Insistenze, Garzanti, 1985

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