9.1.16

Sinistra (S.L.L.)

Il sinistro Giuseppe Sala
“Il candidato sindaco di Milano, Sala, già direttore dell'EXPO, si proclama di sinistra e rivendica come la cosa più di sinistra che ha già fatto la creazione di tanti posti di lavoro” - così si legge nelle agenzie di stampa e nei post dei social network di qualche giorno fa.
Tutto regolare: Sala cerca voti alle primarie e, oltre all'amicizia con Renzi, espone la sua mercanzia, i suoi supposti meriti. Quello che non convince è questo definirsi "di sinistra". Gli Agnelli, i Borghi, Borletti e tanti altri industriali dei tempi del boom, Achille Lauro come sindaco di Napoli e armatore, ne creavano anche di più, di lavoro, ma non per questo volevano essere "di sinistra".
Di sinistra non è chi crea "più lavoro", magari precario e schiavizzato; ma chi dà al lavoratore più salario, più stabilità, più tempo libero, più diritti, più poteri. Si può tranquillamente chiedere il voto rivendicando le proprie capacità manageriali, la propria capacità di ampliare il numero degli occupati, anche quando non si tratta di occupazione buona e stabile. Ma perché si pretende di essere di sinistra? La sinistra non si proponeva di "creare lavoro", qualche volta progettava addirittura di ridurlo: il suo progetto era di portare i lavoratori al potere per far sì che meglio determinassero la loro vita. Smettetela una volta tanto con questa ingordigia. Tenetevi pure il potere, le proprietà, le leadership, le sindacature e quant'altro, se vi riesce, ma lasciate la sinistra a chi è di sinistra, per Dio.


(rimaneggiamento di un commento fb 3 gennaio 2016)

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