16.4.16

L’addormentato della valle. Una poesia di Arthur Rimbaud (1854-1891)

È una gola di verzura dove un fiume canta
impigliando follemente alle erbe stracci
d'argento: dove il sole, dalla fiera montagna
risplende : è una piccola valle che spumeggia di raggi.

Un giovane soldato, bocca aperta, testa nuda,
e la nuca bagnata nel fresco crescione azzurro,
dorme; è disteso nell'erba, sotto la nuvola,
pallido nel suo verde letto dove piove la luce.

I piedi tra i gladioli, dorme. Sorridente
come sorriderebbe un bimbo malato, fa un sonno.
O Natura, cullalo tiepidamente: ha freddo.

I profumi non fanno più fremere la sua narice;
dorme nel sole, la mano sul suo petto
tranquillo. Ha due rosse ferite sul fianco destro.

Ottobre 1870


In Come potevamo cantare. Poeti contro la guerra, Supplemento ad “Avvenimenti”, 20 febbraio 1971 a cura di Domenico Adriano e Doriana Racanella - trad. di Dario Bellezza

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