18.5.16

Italicum (S.L.L.)

Forse, ancor più delle riforme costituzionali, è insensato e inquietante quello che chiamano Italicum, forse in omaggio a Luca Cordero di Montezemolo e ai suoi treni privati. Questa che - all'indomani del voto - ci dev'essere una maggioranza parlamentare certa, si deve sapere chi governa, anche se la maggioranza è molto relativa e corrisponde a una quota di votanti pari a molto meno della metà, non è certo cosa tipica di paesi civili e avanzati ove sia previsto un governo parlamentare o anche il semipresidenzialismo. In paesi come la Germania o l'Inghilterra o altri Scandinavi sono in carica governi di coalizione, tra forze politiche che nelle elezioni erano in competizione tra loro. Funziona così: quando una maggioranza parlamentare non c'è, non si consente alla minoranza più forte di detenere tutti i poteri, di occupare tutte le cariche, ma si cercano e si trovano in Parlamento i necessari compromessi.
Perché mai una tale procedura, che garantisce da tentazioni autoritarie, praticata in tutte le democrazie parlamentari, in Italia deve essere considerata una orrenda sciagura, per di più da un governo nato da accordi parlamentari e che è riuscito a fare approvare proposte legislative discutibili e contrastate, ma certamente di grande rilevanza?

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