2.7.16

Il voto antieuropa (S.L.L.)

Facciamo a capirci.
In Inghilterra il voto antieuropa non ha alcuna connotazione razzistica o religiosa. Hanno votato in prevalenza per l'uscita bianchi, neri, gialli e rossi, cristiani, induisti ed islamici.
Il voto ha invece una connotazione xenofoba e nazionalista (dei cittadini inglesi intendo di tutte le origini, razze e religioni), diretta principalmente contro l'immigrato cittadino dell'Unione, che in quanto tale gode degli stessi diritti sociali dei nativi.
L'ostilità del popolo minuto verso le oligarchie burocratiche e finanziarie dominanti nell'Unione esiste, ma è cosa secondaria. La spinta principale all'uscita è la paura, il pericolo per le tutele sociali che - nonostante la Thatcher e Blair - sono ancora vive in GB, ma sono sentite in pericolo.
La paura è che, con tutti questi polacchi, italiani, greci, spagnoli che lavorano qui, non ci siano più risorse per un sistema sanitario efficiente, per le pensioni, per i sussidi, per la scuola statale, ecc. L'uscita è risposta egoistica e sbagliata a un problema vero, aggravato dal fatto che la pressione degli immigrati magari non ha tolto lavoro agli inglesi, ma di sicuro ha creato tanta concorrenza nell'offerta di lavoro, da abbassare e non di poco le condizioni economiche e normative.
La risposta positiva e di sinistra è generalizzare al massimo livello le protezioni sociali per tutti gli europei prendendo le risorse dalle aree ancora amplissime di rendita parassitaria (oggi più finanziaria che fondiaria), ma una sinistra europea non esiste. Pochissimi hanno fatto battaglie sociali europee. "Podemos", provvisoriamente perdente, ragiona in quest'ottica: speriamo che escano da una strategia puramente elettorale e cerchino il radicamento e speriamo che l'esempio si diffonda.

L'idea di cancellare il voto popolare inglese con la motivazione "è il parlamento che decide", di cui ho avuto notizia qualche minuto fa, mi pare una follia. Se questa strada verrà percorsa prevedo disastri.

stato di fb 29-6-2016

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