4.10.16

Piante e bevande. Il tè, storia e grografia

Ogni grande civiltà ha alcune colture attorno alle quali si sviluppa e fiorisce. Il ciclo vegetativo e i prodotti di queste piante regolano la scansione della vita pubblica e privata, della cultura e perfino delle pratiche religiose. In Occidente sono il grano, la vite e l’ulivo. In Asia orientale, la regione che si estende dall’India verso Est fino all’arcipelago giapponese, includendo la Cina e i Paesi del Sud-est asiatico, sono il riso e il tè. In questa porzione di mondo il cibo principale è il riso e la bevanda tradizionale il tè, soprattutto nella sua versione non ossidata, cioè il tè verde. In quei climi, la pianta del tè oltre che coltivata, esiste anche in forma spontanea. Di là, all’inizio del XVII secolo, la bevanda si è diffusa anche in Europa grazie ai commerci che gli occidentali intrattenevano con l’Asia. La letteratura e l’arte testimoniano l’importanza del tè nelle culture di questi Paesi: un esempio è il caso della «cerimonia del tè» sviluppatosi in Giappone a partire dal XV secolo.
La pianta del tè, originaria delle zone tropicali e subtropicali, è una varietà della specie della camelia ed è detta camellia sinensis, di cui si utilizzano le foglie o i germogli per preparare infusi o anticamente anche decotti. In Cina la regione dello Yunnan, in India quella dell’Assam e in Giappone la provincia di Shizuoka sono famose per le loro varietà pregiate. Oggi la coltivazione è presente in tutti i Paesi dall’Asia Orientale, e in tutti il suo consumo è elevato. Nell’antichità la bevanda del tè era apprezzata per le sue proprietà terapeutiche e nella medicina tradizionale cinese era considerata un valido aiuto per rafforzare il cuore. Venne largamente utilizzata anche nei monasteri buddhisti come blando eccitante per mantenere la veglia durante le lunghe sedute di meditazione.
Sebbene le prime testimonianze siano molto più antiche, in Cina l’uso di bere il tè si diffuse ampiamente durante l’era Tang (618-907), anche grazie al primo trattato sulla pianta e sui suoi usi, il Canone del tè scritto da Lu Yu nel 758 d.C. In Giappone abbiamo evidenza storica della presenza della bevanda del tè già nel VII secolo d.C., sebbene in ambiti molto ristretti. Il monaco zen Eisai all’inizio del XII secolo lo reimportò dalla Cina e diede l’avvio alla sua coltivazione e all’uso nei monasteri. Dopo di allora il suo uso si diffuse dapprima tra le classi elevate, poi anche tra la popolazione comune.


“la lettura – Corriere della Sera”, 22 maggio 2016

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