Nacque l'ametista in una profonda
caverna dell'India antichissima, dove i templi dedicati alle loro
divinità, si ergono alti nel cielo, pur aderendo spettacolosamente,
mirabilmente alla montagna nella quale si inseriscono.
Le caste vi pregano, nettamente
separate. E gli Intoccabili possono avere accesso nel tempio,
soltanto da un lato, nascosto alla vista degli altri credenti. Ma
quando l'Amore ha deciso di scoccare la sua freccia, non vi sono
barriere.
Era il figlio del notabile più
importante della regione, l'uomo designato dal piccolo Dio ad
innamorarsi della bellissima figlia del più miserabile degli
Intoccabili. E fu proprio nel tempio che questo accadde. Prostrati
nella preghiera, gli appartenenti alla prima casta non s'avvidero che
il figlio di uno di essi aveva sollevato il capo, per fissare una
bellissima fanciulla nell'altro lato del tempio, nascosta da una
pesante tenda.
Ma perché questa barbara
divisione, quando la sorgente della vita e una e divina, quando la
giovinezza non conosce barriera? Era la stessa divinità, quella a
cui s'inchinava lui, il figlio dell'uomo più importante e più
temuto del luogo, e la figlia del più miserabile, del più
disprezzato intoccabile.
Ma l'uomo potente vide certamente lo sguardo
estasiato del figlio posarsi sulla fanciulla povera, e ne fu talmente
adirato da chiamare gli uomini del suo seguito perché facessero
scoccare la freccia ed uccidessero la bella fanciulla. Cento, mille
frecce scoccarono, ma per volontà divina, deviarono ed infransero
l'idolo indiano. Un urlo si levò dalla folla in preghiera. La
maledizione sarebbe certo caduta su quella terra. Ed infatti il
tempio, in un tremendo boato, ruinò, e dall'occhio dell'idolo caduto sortì una gemma, che penetrò nella montagna.
La bellissima
gemma, di un caldo colore tra il viola ed il turchino, diventò poi
immensa : questa pietra era l'ametista.
Oggi e domani, Agenda per la casa dell'Istituto Nazionale Assicurazioni, 1956
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