4.12.16

“Mi ci romperò la testa” (Leonardo Sciascia)

Parma di notte sotto la neve

Le ragazze prepararono dei tramezzini. Mangiarono, bevvero whisky e cognac, ascoltarono jazz, parlarono ancora della Sicilia, e poi dell’amore, e poi del sesso. Bellodi si sentiva come un convalescente: sensibilissimo, tenero, affamato. «Al diavolo la Sicilia, al diavolo tutto».
Rincasò verso mezzanotte, attraversando tutta la città a piedi. Parma era incantata di neve, silenziosa, deserta. «In Sicilia le nevicate sono rare» pensò: e che forse il carattere delle civiltà era dato dalla neve o dal sole, secondo che neve o sole prevalessero. Si sentiva un po’ confuso. Ma prima di arrivare a casa sapeva, lucidamente, di amare la Sicilia: e che ci sarebbe tornato.
- Mi ci romperò la testa – disse a voce alta.

Il giorno della civetta, Einaudi, 1961




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