Ho rimosso due commenti a
un mio post in guerra tra loro, uno di un mio caro amico personale,
simpatizzante di Berlusconi, l'altro di una persona che conosco solo
per via telematica - un appassionato sostenitore di Renzi. C'era in
quei commenti un eccesso di aggressività, una tendenza a buttarla in
scontro, che non mi pare di nessuna utilità. Confrontarsi, anche
duramente e criticamente, sui social per far capire meglio le proprie
ragioni e capire meglio quelle degli altri, per convincere e
convincersi, mutando opinione quando lo si crede giusto. è cosa che
arricchisce tutti e forse aiuta tutti a vedere meglio le cose.
Trattarsi da nemici, invece che da interlocutori, serve solo ad
aumentare le distanze, a far crescere odi e rancori e tutto ciò non
mi pare un bene. Ce n'è già tanto odio in giro.
Non romperò l'amicizia
telematica con quelle due persone. Mi limito a pregarle di fare
attenzione al linguaggio, ma voglio conservare i rapporti con loro in
rete. Ho paura che i social producano dei recinti circoscritti, entro
cui stanno persone che la pensano più o meno allo stesso modo e che
si dicono "mi piace" l'uno con l'altro. Anche questo è un
uso della rete che aumenta le distanze tra le persone, che impedisce
l'ascolto reciproco e il dialogo.
Il confronto funziona
solo ci sono le differenze di vedute, piccole o grandi che siano, e
quando c'è - insieme alla giustificata passione per le proprie
convinzioni - anche il dubbio che anche gli altri possano avere, su
questo e quel punto, fondamentale o secondario, ragione.
Aggiungerò una cosa. Uno
degli aspetti più deleteri di come è stata gestita questa vicenda
della Riforma costituzionale, da Renzi e dai suoi collaboratori
innanzitutto, ma anche da non pochi oppositori, è stata la creazione
di barriere artificiose tra i cittadini. L'idea di una palingenesi o
di una apocalisse ha creato un clima pessimo, con lacerazioni
all'interno delle famiglie e tra amici cari e stimati. Uno - anche se
forse l'una e l'altra valutazione sono esasperazioni polemiche - può
legittimamente credere che la riforma appena bocciata fosse una sorta
di rivoluzione della velocità e dell'efficienza contro la vecchia
Italia dei gufi e delle caste oppure che fosse una specie di golpe
contro la Costituzione antifascista condotto da una banda di
arrivisti e ispirato da poteri forti internazionali. Ma se nel
dialogo l'uno aggredisce l'altro accusandolo di servire oscuri
interessi per perseguire non si sa quali vantaggi o per totale
idiozia, il dialogo è finito e comincia la rissa. E di risse,
perdonatemi, io non sento proprio il bisogno.
Nessun commento:
Posta un commento