4.6.17

Per tenere vivo l'amore (Michel de Montaigne)

Non c’è nulla così naturalmente contrario al nostro gusto come la sazietà che viene dall’agio, né niente che tanto lo stimoli quanto la rarità e la difficoltà. «Omnium rerum voluptas ipso quo debet fugare periculo crescit». (“In tutte le cose il piacere è accresciuto dal pericolo che dovrebbe allontanarcene”. Seneca, De beneficiis, VII, 9)
Galla, nega: satiatur amor, nisi gaudia torquent. (“Galla, dimmi di no: si sazia presto l'amore, se le sue gioie non danno tormento”. Marziale IV, 38)
Per mantenere in lena l’amore, Licurgo ordinò che i coniugi di Sparta non potessero praticarsi che di nascosto, e che trovarli a letto insieme sarebbe stata una vergogna uguale a quella di trovarli con altri. La difficoltà degli appuntamenti, il pericolo delle sorprese, la vergogna del domani, “et languor, et silentium,/ Et latere petitus imo spiritus” (“e il languore, e il silenzio, e i sospiri che vengono dal profondo del petto”. Orazio, Epodi, XI) è ciò che dà il piccante alla salsa. Quanti giochi piacevolmente lascivi nascono dalla maniera onesta e pudica di parlare delle cose d'amore! La voluttà cerca di eccitarsi perfino col dolore. È così per tutto: la difficoltà dà pregio alle cose.


Saggi, Libro II, Capitolo XV, Adelphi, 1982

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