22.8.17

Le dame pisane. Una poesia di Guillaume Apollinaire

Marina Prinzisvalli, Sguardi di donne (Pisa 2009)
Le dame pisane sono scese a sognare
Nei loro prati dove palpitano le lucciole
E, dietro i muri, dei flauti delle viole
dicono amor perduto, che si vuol ritrovare

Dopo, quando gli ignoti hanno evocato le loro pene
O se ne vanno all'ora in cui la ronda passa
Con i suoi venti lumi e il grido affaticato,
Han paura dell'ombra e dell'ora che viene

Dell'ombra ove le lucciole sono fin quando albeggia
Lacrime di un rimpianto ardente come fiamma
Mentre voi  nella notte della vostra anima
Viole d'amore ascoltate che vibrano l'ultimo suono

Dell'ora che già arriva o belle delicate
E non sarà alla fine l'ora di avere sonno
Quando passa la ronda con il suo grido simile
Ai pianti dell'amore che vi ha reso ingrate

Sugli scaloni allora sentendo già morire
La fontana che langue le Pisane inclinate
Come la loro Torre, dalla morte spaurite,
pur nondimeno attendono l'amore che già arriva


da Revue Franco-Wallonne, luglio 1914 – ora in Poesie, Dall'Oglio 1959 - Traduzione S.L.L.

Nessun commento:

Posta un commento