15.9.17

1949.«Fa peccato mortale e non può essere assolto...». La scomunica dei comunisti

La sera del 13 luglio 1949 apparve sugli “Acta apostolicae sedis”, bollettino della Santa sede, il decreto della Congregazione del Santo uffizio, divenuto famoso come la “scomunica dei comunisti”. Ecco il testo nella traduzione del “Corriere della Sera”(14 luglio 1949).
PAPA PIO XII
DECRETO DEL SANTO UFFIZIO
Sono stati sottoposti a questa Suprema Congregazione i seguenti quesiti: 1) se sia lecito iscriversi a partili comunisti o dare ad essi appoggio; 2) se sia lecito pubblicare, diffondere o leggere i libri, i periodici, i giornali o i fogli volanti che propugnano la dottrina o la prassi del comunismo e scrivere in essi; 3) se i fedeli, i quali scientemente e liberamente abbiano commesso gli atti di cui ai numeri 1) e 2) possono essere ammessi ai Sacramenti; 4) se i fedeli i quali fanno professione della dottrina materialistica ed anticristiana del comunismo, ed in primo luogo coloro che la diffondono o la propagano, incorrano, "ipso facto", siccome apostati della fede cattolica, nella scomunica riservata in modo speciale alla Sede apostolica.
Gli eminentissimi e reverendissimi cardinali preposti alla tutela della fede e dei costumi, sentito il voto dei consultori nella congregazione plenaria di martedì, 28 giugno 1949, hanno decretato che si rispondesse:
Al primo quesito, negativamente. Il comunismo, infatti, è materialistico e anticristiano; i dirigenti comunisti, poi, anche se talvolta proclamano di non avversare la religione, "de facto", invece, sia con la dottrina, sia con l'azione, si dimostrano ostili a Dio ed alla vera religione ed alla Chiesa di Cristo.
Al secondo quesito, negativamente. Il divieto è, infatti, comminato "ipso iure".
Al terzo quesito, negativamente, secondo i principi ordinari che negano i Sacramenti a coloro che non hanno le dovute disposizioni.
Al quarto quesito, affermativamente.
Questo decreto del Santo Uffizio è stato presentato al Santo Padre nell'udienza concessa all'assessore della stessa sacra Congregazione il 30 del mese scorso. Il Santo Padre ha approvato la decisione dei cardinali a lui riferita, ed ha ordinato che fosse promulgata nel bollettino ufficiale della Santa Sede.
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Centinaia di migliaia di manifesti furono distribuiti in quella stessa estate del '49 in moltissime parrocchie italiane. Il testo, questa volta più sintetico, era il seguente.
Un manifesto Dc degli anni 40 del Novecento

AVVISO SACRO
Fa peccato mortale e non può essere assolto :
1. Chi è iscritto al Partito Comunista
2. Chi ne fa propaganda in qualsiasi modo
3. Chi vota per esso o per i suoi candidati
4. Chi scrive, legge o diffonde la stampa comunista
5. Chi rimane nelle organizzazioni comuniste: Camera del lavoro, Federterra, Fronte della gioventù, Cgil, Udi, Api, ecc.
È scomunicato e apostata:
chi iscritto al Partito comunista, ne accetta la dottrina atea e anticristiana, chi la difende e chi la diffonde.

Queste sanzioni sono estese anche a quei partiti che fanno causa comune con il comunismo.

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