8.11.17

“Son Tirella il vetturino”. Dalle memorie di Ettore Petrolini

...Mi venne offerto un contratto a lire otto al giorno dalla Compagnia Michele Bovio: Accettai d’urgenza e raggiunsi la compagnia stessa ad Ovada.
Qui debuttai nella parte di «Tirella» il vetturino, nella commedia musicale «I Carbonari», capolavoro scritto espressamente per la compagnia e il cui autore, un certo Marconcini, il quale non era un Adone — tipo di cane bassotto, corpo sbilenco, testa a melonza — fremeva, fra le quinte, mentr’io cantavo tutt’ispirato.

Son Tirella il vetturino
Sempre pronto su la piazza
Dalla sera alla mattina,
Al servizio di chi passa,
Con la sola compagnia
Della frusta e la cavalla,
Mentre lei, la Gigia mia,
Vorrebb’esser nella stalla.

Terminata la canzone, due o tre facinorosi — i fataloni della piazza — gridarono: «Fuori, fuoooorri l’autoreeee!!!!...». E Marconcini — figuratevi! — non se lo fece ripetere due volte: balzò di fuori, con gli occhi di fuori — fuor di se stesso — e se piantò com’ un broccolo alla ribalta.
Quanto a me, mi sentii accapponare la pelle e, prudente, mi ritirai fra le quinte. Lui invece rimase, ebete, al cospetto degli spettatori. E uno di essi s’alzò e gli gridò sul muso: «E più brutto della canzone!». E un altro, soggiunse: «Sì, ma è assai più bello della commedia!».
La sala diventò una girandola di risate, battute, sarcasmi, sberleffi, ed altre cose ancora che non vi posso dire... Tuttavia il pubblico si dimostrò molto educato, perché non tirò neanche una sedia sul palcoscenico...
Così, di successo in successo, arrivammo a tozzi e bocconi (sempre con l’ausilio pecuniario del povero Marconcini, il quale tutto avrebbe dato purché si rappresentasse la sua commedia) a Nizza: proprio nel momento in cui si erano raffreddati i rapporti franco-italiani. Però — giuro! — Marconcini non fu la causa di tale raffreddamento.
Ma, ciò non toglie...
La compagnia si scioglie...
Marconcini, finché aveva potuto, aveva impegnata tutta la sua buona volontà. Aveva impegnato tutto...
Michele Bovio lo mollò soltanto quando vide che... aveva impegnato anche il soprabito.


Modestia a parte, Edizioni “l'Unità”, 1993

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