25.12.17

Scritto nelle stelle. Cicerone e gli oroscopi (Giovanni Mariotti)

La Sibilla Eritrea rappresentata nel pavimento del Duomo di Siena
Presso due popoli che vivevano in non so quale parte dell’Anatolia o del Caucaso le arti divinatorie giunsero a tal punto di perfezione da risultare assolutamente infallibili.
Di conseguenza, gli eserciti che partivano per la guerra sapevano per filo e per segno come sarebbe andata a finire: i generali concepivano piani ingegnosi per battaglie di cui già conoscevano l'esito, e i soldati lottavano valorosamente, pur sapendo che coraggio o codardia non avrebbero affatto alterato la loro sorte: coloro che erano destinati a perire cercavano lucidamente, di schiera in schiera, e sempre combattendo, l'uomo e l’arma che stavano per trafiggerli.
Per secoli i due popoli andarono avanti a far guerre, e i loro àuguri o aruspici a divinare del loro esito; possiamo forse trovare nelle Battaglie di Paolo Uccello una rappresentazione adeguata di questa vicenda sanguinosa e immobile.
Lessi molti anni fa questa storia, che continua a impressionarmi, nelle Opere di Liutprando di Cremona edite da Bompiani. Conoscere il futuro appare desiderabile, come anche diventare immortali; ma entrambe le cose, se si realizzassero, porrebbero di fronte a notevoli problemi di comportamento. Io (non so voi), se fossi immortale rimanderei tutto a domani; e, quanto alla divinazione, «che vita sarebbe stata quella di Priamo, se fin da giovane avesse saputo che cosa gli sarebbe toccato da vecchio?».
Questa domanda la traggo da Della divinazione di Cicerone. Che meravigliose edizioni si trovano oggi nelle collane economiche: un esempio e proprio Della divinazione di Cicerone appena uscito nella collana «I grandi libri» di Garzanti, con una presentazione e note amplissime di Sebastiano Timpanaro. Gli astrologi esistono ancora, mentre gli interpreti delle viscere e del volo degli uccelli sono diventati rarissimi; ma tutto quello che si può dire su ogni sorta di mantica fu detto da Cicerone, e con inarrivabile grazia, duemila anni fa.
Cicerone si chiede se «quelli che caddero nella battaglia di Canne erano nati sotto la stessa costellazione: perché certo ebbero tutti una morte uguale».
Obiezione definitiva, che non scoraggia la lettura degli oroscopi. Secondo le stelle, le «carriere» sono piene di alti e bassi anche di domenica, e in amore ci sono continui cambiamenti. Quest’animazione fa compagnia soprattutto a chi, per anni e anni, vive la stessa vita senza novità.


Europeo, 25 novembre 1988

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