3.2.18

“Sempre”, una poesia di Marco Ana (“l'Unità”, 10 agosto 1963).

Riprendo, con la nota redazionale di presentazione, una bella poesia pubblicata più di cinquant'anni fa in terza pagina dal quotidiano fondato da Antonio Gramsci, in un tempo in cui non ero ancora comunista, ma ero lì lì per diventarlo. (S.L.L.)

Il poeta spagnolo Marcos Ana, che è rimasto per ventitré anni nelle carceri franchiste, sta per pubblicare un nuovo volume di poesie. Usciranno, inoltre, un volume di versi in Italia, forse presso l'editore Feltrinelli, e un libro bilingue in Francia. Marcos Ana lavora anche alla composizione di un libro sui suoi ventitré anni di prigione. S'intitolerà La notte del carcere.
Giorni or sono, lo scrittore spagnolo ci ha dato la sua più recente poesia, che pubblichiamo nella traduzione di Rosa Rossi. (l'Unità)

Ieri,
il mio cuore
era il cortile quadrato di una prigione.

Oggi,
il mio cuore
è una piazza rossa dove cantano
il Martello e la Falce.

Ma ieri,
e oggi, il mio cuore,
a Burgos o a Mosca,
mantiene lo stesso ritmo.

Dalla sua cella oscura,
o in riva al mare e al sole,
una stessa bandiera,
una stessa canzone.

La tortura e la prigione
non ruppero la mia voce.

Non la cambierà l'aria libera:
le darà, anzi, nuovo fiato.

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