“Il Piccolo” di
Trieste del 30 aprile scorso riferisce queste piccanti note, a
proposito di un comizio missino a Gorizia: “Mentre l'oratore stava
leggendo dal suo palco brani di un discorso pronunciato il 5 maggio
1936 — data della conquista dell’impero — ed esaltante la
vittoria ottenuta dal fascismo, il commissario di polizia, ravvisando
gli estremi dell'apolonia medesimo, interrompeva l'oratore missino
invitandolo a sospendere il comizio”. Ma l'oratore — continua “Il
Piccolo” - “replicava che non erano sue le parole, ma di Amintore
Fanfani, attuale segretario della Democrazia cristiana”. Inutile
dire che il commissario è rimasto di stucco, si è scusato e
l’oratore missino ha potuto concludere in bellezza il suo comizio
elettorale. Ciò che non dice “Il Piccolo”, è che il commissario
- tanto per non sbagliare - avrebbe dovuto denunciare per apologia di
fascismo sia l'oratore missino sia l'on. Amintore Fanfani. E non
avrebbe sbagliato.
“l'Unità”, 8 maggio
1958
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