La locandina di un celebre film, qui collocata per associazione di idee |
Quattro inservienti della
sinagoga portano al cimitero il corpo di Rebecca che, in vita, è
stata una zotica e, come moglie, una terribile rompiscatole. A una
svolta essi infilano uno stretto sentiero pieno di rovi. I rovi si
impigliano nei vestiti degli inservienti e nel lenzuolo della morta
ma le spine le si conficcano anche nella carne.
A un certo punto i
quattro si mettono a urlare: «È viva, è viva!». Infatti Rebecca,
a causa delle spine, ha ripreso coscienza.
Insanguinata, viene
trasportata a casa. Due giorni dopo però muore davvero. La riportano
al cimitero e si segue il consueto percorso. All’altezza del
sentiero pieno di rovi e di spine si sente il vedovo gridare: «Badate
alle spine, mi raccomando».
Da Storielle ebraiche,
a cura di Ferruccio Fölkel, BUR, 1988
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