14.5.18

“Un governo di cinici” (Palmiro Togliatti)


Così, a futura memoria. Negli ultimi anni Quaranta e nei primi Cinquanta, il tempo dell'incontrastato predominio democristiano, furono molto numerosi gli operai, i braccianti agricoli, i contadini poveri uccisi o feriti dalla polizia in occasione di conflitti di lavoro e scioperi. Spesso la polizia di Scelba sparò sugli inermi con la sola giustificazione della manifestazione non autorizzata. Furono diverse centinaia i sindacalisti arrestati e tenuti per mesi e mesi in carcere prima di processi che assai spesso si concludevano con l'assoluzione (fu questo il caso di Pio La Torre). In Sicilia per conto degli agrari agivano i mafiosi: gli assassinii di sindacalisti rimasero quasi tutti impuniti a causa di indagini condotte con pregiudizi e superficialità. Il brano che segue è tratto dal discorso di Palmiro Togliatti tenuto a Modena dopo uno di questi eccidi. (S.L.L.)
Alcide De Gasperi con Randolfo Pacciardi e Mario Scelba al banco del governo (1950)
Come partito d'avanguardia della classe operaia e del popolo italiano, ci impegniamo ad una nuova, più vasta lotta in difesa dell'esistenza, della sicurezza e degli elementari diritti civili dei lavoratori. Ci impegniamo a svolgere un'azione tale, di propaganda, di agitazione, di organizzazione che raccolga ed unisca in questa lotta nuovi milioni e milioni di lavoratori; ci impegniamo a preparare e suscitare un movimento tale, un sussulto proveniente dal più profondo dell'animo nazionale, tale che faccia indietreggiare anche i gruppi più reazionari, come è già del resto avvenuto nel passato.

Abbiamo un governo di cinici, che nemmeno si preoccupano di far luce sulle circostanze in
cui possono prodursi gli eccidi e le violenze. Abbiamo un Parlamento la cui maggioranza è indifferente, cieca e sorda davanti ai più vitali problemi della nazione. Solleviamo il paese intiero contro questo stato di cose che grida vendetta! Vogliamo che l'Italia diventi un paese civile, dove sia sacra la vita dei lavoratori, dove sacro sia il diritto dei cittadini al lavoro, alla libertà, alla pace.

Dal discorso ai funerali dei 6 operai uccisi a Modena nel gennaio 1950 – su “l'Unità”, 9 maggio 1968  

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