Aruspici etruschi, Tomba degli àuguri, Tarquinia |
La statua di Orazio Coclite, l'eroe,
innalzata a Roma nella piazza del Comizio, una volta fu colpita da un
fulmine.
Per espiare con appositi sacrifizi le
colpe che lo avevano scatenato vennero fatti venire aruspici
dall'Etruria, ma costoro, per inimicizia e ostilità contro il popolo
romano, avevano stabilito di compiere il rito in maniera contraria ai
precetti religiosi e ingannevolmente suggerirono di spostare la
statua in un luogo più basso, di modo che il sole, circondato da
tutte le parti da alti edifici, giammai la illuminasse. Per aver dato
questo consiglio essi furono accusati davanti al popolo e
smascherati; dopo che ebbero confessato la loro perfidia, furono
giustiziati.
Si stabilì che la statua, come
prescritto dalle regole autentiche, che furono poi rintracciate,
andava collocata in un luogo elevato: fu perciò spostata nella
piazza del dio Vulcano, che si trovava più in alto; dal che scaturì
benessere e prosperità per il popolo romano.
Si tramanda che fu proprio allora, dopo che fu esercitata la punizione e la vendetta contro gli aruspici etruschi cattivi consiglieri, che i ragazzi cantarono questo verso, composto alla bisogna, per tutta la città: “Il cattivo consiglio è pessimo per chi lo dà”. (Malum consilium consultori pessimum est).
Questa vicenda degli aruspici e di questo senario giambico è riportata nell'undicesimo libro degli "Annali massimi" e nel primo libro dei "Fatti memorabili" di Valerio Flacco. Il verso latino, peraltro, appare ripreso da un famoso verso greco di Esiodo:
Traduzione S.L.L.
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