4.7.18

“Una donna di pericolosa intelligenza”. Lou Andreas-Salomé e Sigmund Freud (Peter Gay)


Lou Andreas-Salomé è teatrale e seducente. In gioventù è stata molto bella, con una fronte alta, una bocca generosa, lineamenti forti e un aspetto sensuale. 
All’inizio degli anni ottanta è stata amica intima di Nietzsche — quanto intima non sapremo mai perché lei ha tenacemente frustrato qualsiasi indagine in quella parte della sua vita - e diventerà poi amica intima di Rilke e di altri uomini illustri. 
Nel 1887 ha sposato Friedrich Cari Andreas, un orientalista che insegna a Göttingen, dove anche lei si stabilirà. Ma, emancipata dalle pastoie borghesi, Lou prende i suoi amanti dove e quando vuole. Quando incontra Freud, al congresso di Weimar del 1911, al quale partecipa come compagna dello psicoanalista svedese Poul Bjerre, Lou Andreas-Salomé ha cinquant’anni, ed è ancora graziosa e attraente. La sua voglia di uomini, soprattutto di uomini in vista, è intatta.
Una volta Freud chiama affettuosamente Lou Andreas-Salomé la “musa . Ma Frau Lou”, come a lei piace essere chiamata, è assai più della donna compiacente che svolge un ruolo di sostegno per il genio: è una fertile letterata nei suoi pieni diritti, dotata di un’intelligenza impressionante anche se eccentrica e di una altrettanto impressionante capacità di assorbire le idee nuove. 
Una volta accostatasi al pensiero freudiano, legge da capo a fondo i suoi scritti; Abraham, che la conosce a Berlino nella primavera del 1912, dirà a Freud di non essersi mai “imbattuto in precedenza in una tale comprensione della psicoanalisi”. Sei mesi dopo, Freud annuncia con piacere una richiesta di “Frau Lou Andreas-Salomé, che desidera venire per alcuni mesi a Vienna unicamente per studiare psicoanalisi”. Come preannunciato, in autunno Lou Andreas-Salomé invade Vienna per trascorrervi l’inverno, e parte senza indugi alla conquista dell’ambiente psicoanalitico. 
Già alla fine di ottobre, Freud rende tributo alla sua prorompente presenza definendola “una donna di pericolosa intelligenza”. Pochi mesi dopo, Freud riconoscerà, con minore frivolezza, che “i suoi interessi sono m effetti di natura puramente intellettuale. È una donna molto notevole". Ed è un verdetto che Freud non si trova mai costretto a rivedere.
I verbali della Società psicoanalitica di Vienna, che Frau Lou frequenta regolarmente, segnalano per la prima volta la sua presenza il 30 ottobre, la settimana prima, Hugo Heller ha letto una relazione su “Lou Andreas-Salomé scrittrice”. La misura di quanto rapidamente e perfettamente ella si ambienti nel circolo viennese ci è data dal fatto che, a partire dal 27 novembre, Otto Rank la segnala tra i presenti semplicemente come Lou. Non tutti i coinvolgimenti viennesi sono puramente intellettuali: per un certo tempo ha una relazione con Tausk, molto più giovane di lei, che esercita un grande fascino sulle donne. E inizialmente il suo impegno con Freud non è assoluto: nei primi tempi del suo soggiorno viennese, Lou si balocca con le idee di Adler, già allora considerate sospette in campo freudiano. Ma Freud la conquista: nel novembre del 1912 Freud nota la sua assenza a una delle conferenze del sabato e la lusinga dicendoglielo. Con anno nuovo, i due si scambiano le fotografie, e prima che Lou lasci Vienna, al principio della primavera del 1913, Freud l’avrà invitata varie volte al numero 19 della Berggasse. A giudicare dal diario di Lou, queste domeniche rappresentano occasioni felici: Frau Lou non detiene il monopolio, nel dispiegamento delle arti della seduzione. Eppure questa visitatrice cosi assiduamente ricercata piace davvero, a Freud: e gli piacerà sempre più con il passare degli anni quando, avendo iniziato a esercitare la psicoanalisi a Göttingen, Lou Andreas-Salomé continuerà a mantenersi in contatto con Freud attraverso affettuose lettere.

Da Freud, una vita per i nostri tempi, Bompiani 1988

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