1.8.18

Quando dài l'acqua al vaso di gerani. Una poesia di Franco Fortini



Quando dài l'acqua al vaso di gerani
è la sera, la gente sta alla porta
e aspetta il fresco, fischiano lontani
i treni alla campagna, e nella corte
sento l'acqua che sgocciola.

So che hai solo il grembiule nero addosso
e dove sei vorrei piano salire
e toccarti, lo sai, baciarti addosso,
ma senza dirti nulla. E poi guardare
con te i tetti e la notte.

Dopo la mezzanotte il fresco viene
dai campi e per le vie si leva il vento
e se ne vanno via tutte le pene
e tutto sembra nuovo per incanto
e noi vaghi e leggeri.

Quando dài l'acqua al vaso di gerani
penso come sei nuda, fina e liscia
e non vorrei venisse mai domani.
Ma tu ti scalzi e vai sola a dormire.
E io rimango, che il sonno mi lascia.

Da Quartieri in Versi primi e distanti (1937 - 1957), All'insegna del pesce d'oro, 1987

Nessun commento:

Posta un commento