23.11.18

CACARI LI PIRA - FARI GRACIOPPA . Dalle campagne due modi di dire del mio paese (S.L.L.)

Campobello di Licata (Ag) - Mandorli in contrada Musta

C'è un detto al mio paese, cacari li pira”, (“cagare le pere”) che ha il significato metaforico di “pagare fino in fondo un debito”, pecuniario o morale che sia o, più in generale, di “espiare una colpa”. Alla sua origine è la storiella di un contadino che sorprende un ladruncolo a raccogliere l'ultima pera di un suo albero di cui ha già mangiato tutti i frutti. Il contadino lo acchiappa, ma non può ottenere un risarcimento, data l'indigenza del ghiottone; non intende tuttavia lasciarlo libero e impunito, piuttosto gli intima di restare sul posto: prima di andarsene dovrà, appunto, “cacari li pira”.
Di furtarelli rurali, non di rado originati dalla fame, un tempo era ricca l'aneddotica locale, come non mancavano immagini di grandi o medi proprietari (burgisi) ringhiosi, attaccatissimi alla "roba", capaci di prendere a fucilate un poveretto per il furto di una pesca. Di questo archetipo nei paesi non mancavano le incarnazioni presenti, i cui atti e motti diventavano spesso oggetto di barzelletta. Ma neppure i più avari, i più gelosi della proprietà osavano sottrarsi ad alcune consuetudini dettate da umana solidarietà e cristiana carità. Per esempio, a conclusione del raccolto, si permetteva ai membri delle famiglie più povere di raccogliere ciò che era rimasto nel campo, “spigolatura” che non riguardava solo i campi coltivati a grano, ma investiva i terreni alberati, i mandorleti soprattutto. 
Al mio paese questa attività di recupero si chiamava gracioppa e graciuppari erano chiamati quelli che la praticavano, uomini, ragazzi, ragazze, più raramente donne fatte.
Non mancava però chi approfittava di questa consuetudine e visitava i mandorleti incustoditi prima della loro bacchiatura (metonimicamente, si usava e si usa il verbo scutulari o anche schitulari, bacchiare, per indicare tutta l'attività di raccolta), alleggerendo gli alberi del loro carico. Fari gracioppa 'nni lu carricatu si diceva e l'espressione si usava anche metaforicamente per indicare chi sfruttava a proprio comodo l'altrui disponibilità e benevolenza. Il modo di dire faceva il paio con l'altro pigliarisi la manu cu tuttu lu vrazzu (o grazzu), detto di chi approfittava della mano di aiuto offertagli, con una piccola differenza di significato: la gracioppa sui mandorli carichi sottolineava l'improntitudine, la presa del braccio insieme alla mano l'ingratitudine.

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