1.12.18

Settant'anni fa. Giovanna, la pazza religiosa (l'Unità, 1 dicembre 1948)

Cronaca divertita e divertente, con finale a sorpresa, allusivo. (S.L.L.)


Si barrica dietro 3 porte con ceri accesi all’esterno
Una movimentata scena si è verificata Ieri sera. verso le ore 19.20, in via Boccioni n. 3 a Roma. Il sig Remo Rossi, abitante al primo piano di quello stabile, nel rientrare a casa, scorgeva con suo grande stupore una fila di candele e di ceri da chiesa, messi in fila davanti alla porta.
Che cosa era accaduto? Il sig. Rossi non tardava a rendersene conto. La porta di casa era sbarrata dall'lnterno. Stando in ascolto, si poteva udire distintamente una voce femminile recitare fervide preghiere. Era la domestica del sig. Rossi. Giovanna Ermenegildi di 42 anni, la quale colta da un improvviso accesso di follia religiosa, aveva impiantalo sul pianerottolo quella specie di altar maggiore, ritirandosi quindi in solitudine e in preghiera.
Il povero sig. Rossi, non potendo rassegnarsi a dormire in strada per non disturbare le meditazioni teosofiche della sua domestica, doveva ricorrere all’aiuto del Vigili del Fuoco. Questi, giunti a bordo di un carro attrezzi e di un'autoambulanza, rimovevano le candele e quindi sfondavano a spallate la porta. La donna allora si ritirava in un'altra stanza barricandosi a costringendo quindi i Vigili a sfondare anche quella porta. Allora la povera demente si rifugiava dietro una terza porta e i Vigili, per catturarla, erano costretti a sfondare anche quella.
Finalmente potevano raggiungere la poveretta, e la trovavano in ginocchio intenta a pregare. Sembro che la Ermenegildi scongiurasse Iddio di punire un noto uomo politico italo-austriaco, il quale, dopo aver estorto alla Ermenegildi, come a tanti altri, il voto il 18 di aprile, non ha poi fatto, una volta al potere, nulla di quanto aveva promesso.

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