19.2.19

"E se un mattino ci svegliassimo". Una poesia di Walter Cremonte con una mia postilla (S.L.L.)

Roma 1966 - Manifestazione per il Vietnam a Piazza Navona

E se anche un mattino ci svegliassimo
e con dolore dovessimo sapere
di non essere più giovani:
chi potrebbe mio amore toglierci questo
essere andati nelle strade stringendo la mano nel pugno
e sollevando sopra le bandiere un lungo grido: 
"Ho Chi Minh!"
ed essere stati come una festa
dentro nelle cose.

Postilla. 
È già tempo
La poesia è tratta dalla prima raccolta di Walter Cremonte Poesie d'amore 1966-1968, stampata nel giugno del 1979 dal tipografo anarchico Brenno Tilli nella sua bottega di via Bartolo a Perugia. Non è stata più ripubblicata, né lo sono state le poesie che la compongono, definite nella lettera dedicatoria "minorenni" dallo stesso Cremonte. Questi versi "insicuri" (anche questo aggettivo è del poeta) non sono stati ripudiati o rimossi e quando mi capita di citarne qualcuno in conversazioni con Walter, egli non nega ad essi quell'indulgenza che al tempo della pubblicazione gli piacque invocare con parola tedesca (Nachsicht). Sono stati piuttosto archiviati, conservati a futura memoria, forse per quando qualcuno cercherà di seppellire definitivamente, di cancellare la sua (e la nostra) giovinezza ribelle, il tempo in cui tante e tanti siamo stati - o ci siamo sentiti - "una festa dentro nelle cose". Spero che Walter non si dolga di questo recupero, non lo consideri improvvido e intempestivo. Se lo farà gli risponderò come il Troisi postino, gli dirò che una poesia non è di chi la fa ma è a disposizione di chi ne ha bisogno perché possa usarla. E a me sembra tempo di usarle queste "poesie d'amore" - questa ed alcune altre per lo meno - per sollevarle come bandiere. (S.L.L.)

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