15.6.19

1939, Marlowe. Dal “Dizionario dei personaggi di romanzo” di Gesualdo Bufalino



Troppe volte al cinema ne abbiamo compitato il cognome a rovescio nella vetrofanie d’un malfrequentato private. Ma la leggenda in celluloide che gli è cresciuta addosso attraverso le barbe lunghe e gl’impermeabili di Bogart, Powell, Mitchum e gli altri, non ha nuociuto a Philip Marlowe; anzi - come certe illustri illustrazioni dell’Ottocento s’incorporavano naturalmente nei testi - ha finito con l’agglutinarsi con lui, prolungandone il malinconico pellegrinaggio, di stazione in stazione, per le città di lusso, di vizio e di morte. Sempre solo, sempre battuto, anche quando gli avviene di vincere, sempre offeso dal male, dall’infelicità del mondo, a cui non può opporre alla fine che una stupida pistola e un lamentoso goodbye.

Oscar Mondadori 1989

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