3.6.19

Governo (e televisione) di classe (S.L.L.)



A sentire la Tv nel Palermitano i carabinieri avrebbero acchiappato 26 persone che lavoravano in nero nei cantieri edili, mentre le loro mogli o - in qualche caso - loro stessi godevano del cosiddetto "reddito di cittadinanza" (chissà perché hanno la sfacciataggine di chiamarlo così e non "sussidio di disoccupazione").
Vengono definiti "furbetti".
Ma di quei "furboni", nei cantieri dei quali costoro lavoravano, nulla si dice.
Sospetto che, in base alle vigenti normative per incoraggiare il lavoro nero, abbiano dichiarato "l'avrei regolarizzato domani" e di questo i carabinieri si siano accontentati, tanto più che far lavorare in nero, evadendo previdenza e fisco, non è abuso di loro competenza, ma di un ispettorato del cui funzionamento efficace sembra non importare nulla a nessuno.
Insomma due pesi e due misure: per gli operai furbetti la condanna e la gogna, per i "datori di lavoro" furbastri (una volta Grillo diceva "prenditori di lavoro") tutte le scappatoie.
M'è tornato alla mente un vecchio slogan "Come mai, come mai sempre in c. agli operai?". (stato di fb, 1 giugno 2019)

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