2.1.10

Da "Uscir di pena" di Walter Cremonte

Uscir di pena è una piccola (e preziosa) silloge poetica, che Walter Cremonte fece circolare nel 1993 in una edizione limitata, stampata dalla Scuola di tipolitografia di Montebuono. Da essa ho scelto alcuni testi che offro ai frequentatori del blog come viatico per l'anno appena iniziato.

1.
Pagherete il fio
(il filo, io capivo:
pensavo al filo che lega tutte quante
le malefatte
- un filo così lungo
come la guerra dei trent'anni
più quella dei cent'anni
e tutta la sequela
- un filo così lungo
che potreste strozzarvici tutti
altro che fio).


2.
Gabicce Mare Gabicce Monte
ci siamo persi, ci si confonde
dov'è finito il ristorante
è un via vai anche fuori stagione
era meglio restare

ma tu amore guardi il mare
mi dici piano il mare è tutto calmo

Nota: l'ultimo emistichio è, naturalmente, il verso di Sandro Penna:
Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.



3.
In minigonna (è stato un momento)
lei era molto attraente
e poi parlava bene davvero
lì nel treno per Genova

poteva per un guasto fermarsi
quel treno e non più proseguire
con tutte le cose che vanno a morire

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