10.5.10

Dal "Quaderno" di Leonardo Sciascia. Quando il cinema non parlava. ("L'Ora", 26 0ttobre1965)

Per la morte di Clara Bow, a ritrovarne le immagini, sfoglio un curioso libro di un dannunzianesimo di seconda mano, pubblicato nel 1937: Nuovo alfabeto delle stelle, di Marco Ramperti. Bene stampato, con belle fotografie di una cinquantina di dive; e su ciascuna Ramperti canta ricordi, similitudini, desideri, repulsioni con una oscenità che vuole essere preziosa (o con una preziosità che vuol essere oscena). Pensandoci bene, il D’Annunzio di seconda mano che vi si avverte può anche essere un Da Verona di prima mano.

Ma di Clara Bow azzecca che “quando levava le palpebre era come se alzasse la veste”; ed è frase che si può estendere a definizione dell’erotismo nel cinema muto. Basta, infatti, svolgere la storia per immagini del cinema muto (A pictorial history of the silent screen) di Daniel Blum, un libro che contiene qualcosa come settemila fotografie, per avere la prova che il vecchio cinema raggiungeva effetti erotici senza dubbio più intensi di quelli raggiunti oggi, per esempio, da un Vadim, pur restando nei limiti del codice Hays e comunque della censura puritana o cattolica, e anzi li raggiungeva in forza di tali limiti. Il che dice che l’erotismo vive soltanto più intensamente, quanto più rigorosa è la censura: per cui si stabilisce una specie di complicità, non si sa fino a che punto, dall’una parte e dall’altra, inconsapevole.

Ma bisogna anche considerare che probabilmente la carica erotica di una Clara Bow è, in un certo senso, retrospettiva; e proviene da un che di casalingo, come di un vampirismo fatto in casa con qualche ingenuo apporto “parigino”. E si potrebbe ripetere per Clara Bow e per altre vamp degli anni Venti quello che osservava Emilio Cecchi di fronte a una fotografia di ballerine della vecchia Cines: come ciascuna si distinguesse dalle altre, mentre oggi un gruppo di ballerine appare come un ingranaggio, un meccanismo, grazie all’uniformità delle diete e dei trattamenti cosiddetti di bellezza.

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