3.8.10

Stranieri

Su “il Giornale” di stamane, 3 agosto 2010, c’è un breve articolo sull’immigrazione di Lorenzo Mascheroni, dal titolo emblematico: Fra 10 anni i ventenni saranno tutti stranieri. E’ un documento rivelatore del cul-de-sac in cui si è cacciata la destra, grazie alle sue politiche ed alle sue campagne razziste e xenofobe in materia d’immigrazione, e da cui non sa come uscire. Vi si legge tra l’altro che la percentuale di stranieri “sotto i 30 anni comincia ad essere imbarazzante, soprattutto al Nord. Chi ha a che fare col mondo della scuola e dell'adolescenza si accorge di numeri spaventosi. In ogni classe a scuola ci sono dal 30 al 50 fino 70/80 per cento di stranieri. Tenendo conto dell'evasione scolastica tra molte etnie, i numeri sono da brividi”. Aggiunge:“Questo pone una serie di interrogativi molto preoccupanti e che non si possono affrontare con la superficialità o col cinico interesse di bottega di chi pensa di potere trarne dei vantaggi personali e politici, da Fini, a Bersani, a D'Alema e a tutto l'arcobaleno della sinistra”. A me questa storia dei cinici bottegai pare senza capo né coda. In verità l’unico che sia riuscito a proporre il tema all’attenzione della politica è proprio Fini, mentre non solo D’Alema e Bersani, ma neppure l’estrema sinistra sembrano davvero attenti al problema. La ragione è secondo me ovvia: quegli immigrati non votano e non vale fare battaglie che, oggi come oggi, non farebbero guadagnare un voto e, forse, ne farebbero perdere. Pertanto le proposte di legge sulla cittadinanza o le rivendicazioni sui percorsi di integrazione sono bandiere da tirare fuori o nei giorni di festa, o quando succede una disgrazia, o quando gl’immigrati consapevoli (pochi), insieme a gruppi di volontari indigeni (pochi), organizzano manifestazioni come il cosiddetto “sciopero” dello scorso marzo.

L’articolo di Mascheroni proclama allarmato: “Tra dieci anni la percentuale dei ventenni stranieri andrà dal 50 al 70%, saranno estranei alla nostra cultura, mentalità, storia”. Forse varrebbe la pena di spiegargli che questa estraneità non è un destino ed è favorita dalle manifestazioni esplicite ed implicite di razzismo, dal cinismo della Lega, per esempio, che per un pugno di voti è capace delle più orribili nefandezze a livello locale. Questa estraneità, insomma, è corroborata da politiche che emarginano, escludono e creano all’interno dei nostri confini un’ampia categoria di persone legalmente inferiori, prive di diritti di cittadinanza, come gl’Iloti dell’antica Sparta. Tra dieci anni, per stare alle previsioni dell’articolista, nelle generazioni più giovani saranno maggioranza e, trattati da stranieri, saranno prevedibilmente ostili agli Italiani. Saranno cavoli amari per tutti. A meno che a sinistra nel frattempo…

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