Gloria Gaetano, italianista e filologa di acclarato valore, molto napoletana, è anche una battagliera presenza nella rete ove difende, con uguale vigore, le ragioni della poesia e quelle dei malati di mente. Gloria, tuttavia, è eminentemente poetessa, autrice recente di un prezioso volumetto, Prima che domani vada, pubblicato dalle edizioni Kairòs di Napoli nella collana “Le parole della Sibilla”, con prefazione di Mimmo Liguoro.
La silloge si compone di una cinquantina di liriche, ma, con una scelta molto originale, alcune di esse sono seguite da un autocommento in prosa. La cosa potrebbe infastidire quelli che, con buone ragioni, sono persuasi che il testo poetico, una volta reso pubblico, non sia più dominio del suo autore, ma sia giustamente esposto alla libera interpretazione; nel caso specifico, tuttavia, i commenti non sono affatto griglie rigide e costrittive, ma aperture. E sono spesso anch’essi, a loro volta, poesia di quella buona.
La lirica di Gloria Gaetano è, come lei la vuole, densa di emozioni. Mi pare ruotare intorno a due temi canonici della letteratura di sempre, l’amore e il viaggio, sapientemente fusi (il viaggio dell’amore e l’amore del viaggio). Si tratta di una sfida. La poetessa volutamente si cimenta su temi così frequentati da sembrare perfino abusati, ma lo fa con una cifra evidentemente nuova e fresca: la capacità di riattualizzare la sensibilità e la sensualità, di moltiplicare ed insieme condensare le emozioni, di connettere l’io e il tu, l’anima e i sensi, la persona e il cosmo.
Qui propongo solo una poesia breve, dal tono sapienziale, Vorrei sapere, non senza suggerire, a chi possedesse già o volesse procurarsi l’aureo libretto, di leggerne il commento, poetico e filosofico insieme. (S.L.L.)
Dolce viaggio. Solamente
al ritorno, la mia tristezza
chiederà alla tua sapienza
perché questo globo
sia così tondo
da non potersi affacciare
al limitare del mondo.
Nessun commento:
Posta un commento