Nel settembre del 1907 si svolse a Perugia il Congresso Nazionale Italiano della Pace, in cui si decise la costituzione della Federazione delle Società Italiane della Pace. A presidente del Consiglio Direttivo Generale venne eletto Ernesto Teodoro Moneta, che in quello stesso anno ottenne il Premio Nobel per la Pace. Mario Rapisardi inviò al congresso di Perugia un messaggio in cui sottolineava la sua diffidenza verso il pacifismo di Re, Imperatori o Capi più o meno illuminati (lo zar di Russia Nicola II era stato il promotore nel 1898 della I Conferenza della Pace a L'Aja) e insisteva sull'antimilitarismo come chiave di un pacifismo autentico. (S.L.L.)
16 settembre 1907
Per il Congresso della Pace a Perugia.
Sperare che il summum bonum della vita sociale ci possa venir concesso o agevolato dagli Unti del Signore, mi pare illusione pietosa; e, se penso che il più fervido promotore e attore della commedia dell'Aia è il macellatore del suo popolo, la mia diffidenza si muta in orrore.
Sperare che il summum bonum della vita sociale ci possa venir concesso o agevolato dagli Unti del Signore, mi pare illusione pietosa; e, se penso che il più fervido promotore e attore della commedia dell'Aia è il macellatore del suo popolo, la mia diffidenza si muta in orrore.
Imperi fondati su ciò che il Voltaire chiamava (forse ironicamente) le droit de conquete et le droit de naissance, poggiano su le baionette (poco comodamente, se vogliamo), ma senza tal sostegno andrebbero tutti in rovina. Gli eserciti che dissanguano le nazioni non sono tanto mantenuti per guerreggiarsi tra loro, quanto per opprimere il popolo che del suo migliore sangue li alimenta.
Per questo io considero l'antimilitarismo come precursore della pace. La quale interessa unicamente ai popoli, non ai sovrani; e alla quale i popoli giungeranno, dopo d'essersi sbarazzati di tutti gli inciampi che per grazia di Dio si oppongono alla giustizia, alla liberta e alla prosperità del genere umano.
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