Il primo gennaio 1954 - si era ancora nella fase sperimentale della tv - Sua Santità Pio XII rivolse all'episcopato italiano la seguente esortazione circa le trasmissioni televisive. (S.L.L.)
Noi crediamo opportuno osservare che la normale vigilanza che deve essere esercitata dall’autorità responsabile del pubblico spettacolo non è sufficiente per le trasmissioni tv, al fine di eseguire un servizio ineccepibile dal punto di vista morale, ma è necessario un criterio diverso di valutazione, trattandosi di rappresentazioni che devono penetrare nel sacrario della famiglia. Appare, quindi, soprattutto in questo campo l’infondatezza dei pretesi diritti dell’indiscriminata libertà dell’arte, o del ricorso al pretesto della libertà d’informazione e di pensiero, essendo in gioco superiori valori da proteggere, i violatori dei quali non potrebbero sfuggire alle severe sanzioni minacciate dal divin Salvatore.
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