Risale ai primi anni settanta dell'Ottocento questo epigramma del Ghislanzoni, dal Libro proibito, legato ad una grande opera di ingegneria ferroviaria, un importante traforo. La chiosa che lo segue, connettendolo a taluni casi di pretesca pedofilia, è dell'autore. (S.L.L.)
Il collegio dei Barnabiti a Monza ove operò padre Stanislao Ceresa |
Nei collegi governati
Dai famosi Ignorantelli
Gravi scandali son nati,
Né è mestier ch'io ne favelli.
Se alle falde del Cenisio
Si applicassero costoro,
Senza spese e senza macchine
Compirebbesi il traforo.
Nota dell'Autore
Le scandalose intraprese del padre Theöger direttore di un collegio di ignorantelli; le prodezze altrettanto laide che valsero al Padre Ceresa un processo ed una grave condanna, o i frequenti casi congeneri che si sviluppano ogni giorno da altri istituti maschili governati dai molto reverendi, non valgono a dissuadere certi padri e certe madri dal gettare in balìa di tali educatori i loro figli giovinetti. Questi padri e queste madri, leggendo il mio epigramma, lo chiameranno indecente; io ritengo più indecente la loro condotta. Essi diranno che i loro figli si guasterebbero il cuore a leggere i miei otto versi; io ripeto, che in un collegio di barnabiti o di gesuiti accadrebbe loro di guastarsi.... il cuore e tutto il resto. Ma pare che certi parenti il resto lo contino per nulla.
Ebria /
RispondiEliminaEbria quod fellas ignoscenda
quod sobria inpiam diceris
quod pontifici sanctam coleris