Alessandro Barbero su “La Stampa” del 6 gennaio 2010 raccontava la guerra di Crimea (1853-36) e gli elementi di modernità che la caratterizzarono: l’ospedale da campo di Florence Nightingale, gli inviati dei giornali, i fotografi. Rievocava in particolare la battaglia di Balaclava con la carica a cavallo dei Seicento inglesi, la poesia di Tennyeson che ne cantò l’eroismo, e il film di Richardson che mostrò l’assurda mostruosità di quel macello. Qui recupero dall’articolo alcune curiosità.
A guidare la carica dei Seicento fu lord Cardigan, un personaggio quanto meno controverso. Ammanicatissimo a corte, pare che in Crimea trascorresse i giorni a bordo del suo yacht a vapore, ancorato nel porto di Balaclava, mentre i suoi uomini morivano di freddo e di colera sotto le tende. “ Stando sullo yacht – racconta Barbero - perse l'occasione di partecipare a più di una battaglia: alla sera della battaglia d'Inkerman incontrò l'inviato del ‘Times’ e gli rivolse la domanda diventata celebre: «Come mai sparavano?»”.
Al nobiluomo accadde però, per caso, di essere a terra il dì della battaglia di Balaclava e di condurre personalmente la brigata al macello contro i cannoni russi. I giornali, che in tempi di guerra raccontano favole, ne fecero un eroe, al punto che quando tornò in Inghilterra fu il primo a meravigliarsi dell’accoglienza di folle entusiaste. L’industria inglese della lana non si lasciò sfuggire l’occasione per lanciare una nuova moda: quella della maglia di lana abbottonata che il nobile ufficiale inglese indossava in Crimea per difendersi dal gelo. Tuttora si chiama Cardigan.
Altre mode vennero da quella guerra. Balaclava si chiamò e pare tuttora si chiami, soprattutto in Inghilterra, il tipo di passamontagna usato dalla truppa inglese per fronteggiare il freddo. E dal comandante in capo degli inglesi in quella spedizione, lord Raglan, si fece derivare un certo taglio delle maniche ancor oggi usato: per l’appunto la manica Raglan.
Un po’ meno di un secolo dopo un altro generale inglese, Montgomery, avrebbe dato il suo nome a un capo d’abbigliamento dal successo travolgente, un grezzo cappotto con il cappuccio, abbottonato con gli alamari. Ma quella è un’altra storia.
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