26.7.11

Il pollo in pastella di Joel Robuchon.

In un vecchio supplemento gastronomico de “il manifesto” leggo su un vecchio articolo di Piero Ferro (di Slow Food):
Il più grande chef dell’era moderna, Joël Robuchon, cucina il pollo seguendo una ricetta al limite del banale: lo riveste di sale e pastella di farina e lo cuoce in forno, appena insaporito da un ciuffo di rosmarino e una foglia di alloro. Un piatto di divina semplicità, dove i tempi perfetti di cottura e l’equilibrio appena accennato degli aromi devono esaltare la superba qualità della carne. Ecco il segreto: il pollo. Che per Robuchon non può che essere il poulet de Bresse.
Segue la storia gloriosa di questa razza francese di volatili. Ma perché la preparazione riesca eccellente (tale l’hanno considerata i miei ospiti quando l’ho sperimentata) non è necessario disporre proprio di quel pollo lì, basta che l’animale sia di ottima qualità. Cercando un po’ (e pagando il di più che la cosa merita) se ne trovano. 

Nessun commento:

Posta un commento