31.8.11

Ieri come oggi. Giugno 1861: un solo deputato contro i privilegi del Vaticano

Il 28 giugno 2011 Maurizio Lupo dedicava la sua rubrica  Accadeva il… che quotidianamente rievoca fatti e misfatti del 1861, l’anno dell’unificazione d’Italia, a un tema di strabiliante autorità. (S.L.L.) 
Il coro di San Pietro
Accadeva il 28 giugno 1861  
Lo Stato ha bisogno di soldi? Prendiamoli ai preti». E' la proposta che l'estrema sinistra sostiene dal 22 maggio 1861 in Parlamento. La difende il deputato napoletano Giuseppe Ricciardi, mazziniano e anticlericale. Sa di non poterla spuntare. Ma venerdì 28 giugno 1861 la sua linea è l'unica in alternativa a quella governativa, che chiede l'approvazione di un prestito pubblico di 500 milioni, pari a 2 miliardi e 200 milioni di euro. «Questo prestito - insiste Ricciardi - basterà appena quest'anno. E gli anni venturi?». «L'alternativa è l'incameramento della mano morta ecclesiastica». «Nelle province meridionali - ricorda Ricciardi - i soli frati sono più di 33 mila, i preti 60 mila. Le mense vescovili sono di una ricchezza scandalosa. L'arcivescovo di Capua ha una rendita personale annua di 40 mila ducati borbonici» pari a 748 mila euro. «I conventi nella sola terra di Bari possiedono per più di 15 milioni di lire», equivalenti a quasi 66 milioni di euro. «L'Umbria, con 550 mila abitanti, nutre 361 conventi, che posseggono oltre 43 milioni», pari a oltre 187 milioni di euro. «Napoli annovera oltre 100 conventi straricchi. Occupano le migliori posizioni, mentre mancano terreni per erigere case per i poveri». Infine, il Patrimonio di San Pietro: «Sarà nostro fra breve. Renderà enormi rendite alla Nazione». Parole che fanno rabbrividire il Governo. A Roma ci sono ancora i soldati di Napoleone III che vegliano sui beni del Papa.
Maurizio Lupo 

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