6.9.11

Il mercante di stelle. Una poesia di Gianni Rodari

Ho conosciuto un tale,
si chiamava Carmelo,
e girava per i mercati
a vendere stelle del cielo.
Vendeva l'Orsa Maggiore,
il Cane, lo Scorpione,
Arturo per mille lire
e per duemila il Leone.
I pianeti li dava
con lo sconto, perché
prendono la luce dal sole,
non la sanno fare da sé.
"Portatevi a casa una stella,
mi pagherete a rate",
gridava Carmelo alla fiera
di Cortona o di Gallarate.
La gente lo stava a sentire,
gli batteva le mani, perfino,
ma non tirava mai fuori
né il portafoglio né il borsellino.
"Compratevi una cometa
per quando non è Natale,
costa meno e fa più luce
della corrente industriale".
Magri affari, faceva
questo povero Carmelo,
difatti le stelle sono
ancora tutte su in cielo.
Lui, poi, per campare,
tra un mercato e una fiera
lavorava in una fabbrica
di buchi per il groviera.

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