4.9.11

Italia di merda. Il cavaliere e il ritorno della barbarie.

La vignetta di Bovarini l’ho tratta da “Il Quaderno del sale” Anno I (Nuova Serie) n.1 del 12-26 novembre 1977, una rivista di satira scritta e disegnata diretta da Pino Zac e condiretta da Gian Carlo Fusco.  C’era stato qualche giorno prima a Novara un pestaggio di detenuti da parte di alcuni agenti di custodia (mai condannati per successive amnistie e prescrizioni) e non c’era ancora la legge Gozzini, che avrebbe umanizzato il sistema carcerario.
La vignetta appare, ahimè, di scottante attualità ed è questo uno dei segni dell’imbarbarimento di questo nostro paese, se è vero - come disse un saggio - che dalle carceri si misura la civiltà di un popolo.
Forse non si sbaglia il Cavaliere quando parla di “Italia di m.”. Se si recasse a visitare le patrie galere avrebbe forse argomenti a iosa per avallare la definizione. Ma lui, pur avendo anche questa tra le tante buone ragioni per andarci, non ne vuole proprio sapere di andare in carcere. (S.L.L.)

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