7.9.11

UmbriaLeft.it. Oro e marchetta, sinistra perfetta.

“UmbriaLeft.it” è nato come notiziario online, vicino a Rifondazione Comunista, che – credo – contribuisca, per il tramite del gruppo consiliare della Regione, a pagarne le spese.
Da maggio 2011, dopo un numero zero dedicato a Paolo Vinti, ne esce anche, mensilmente, l’edizione cartacea, scaricabile dalla rete.
I tre numeri “normali” finora usciti contengono, come accade in questi casi, cose buone e meno buone, interessanti e meno interessanti, condivisibili e meno condivisibili. Mi pare tuttavia che stenti a venir fuori una linea politico-editoriale riconoscibile, ma forse sono io troppo esigente. Comunque non è di questo che voglio parlare. Voglio parlare delle copertine, che sono la carta di presentazione del giornale e sono, a mio avviso, una peggio dell’altra.

Nel numero 1, di maggio, sotto il titolo Perugia futura c’è il sindaco Boccali che a bocca larga se la ride. Ne viene evidenziata la seguente dichiarazione: “Sulla sicurezza noi in prima linea, il ministro Maroni mantenga gli impegni”. Visto il ministro chiamato in causa penso non alluda alla sicurezza sociale (del lavoro, del reddito, dell’assistenza sanitaria eccetera), ma all’ordine pubblico, tematica non proprio di sinistra. Ma lasciamo correre. A Boccali, ad una intervista in ginocchio a lui e ad altre sue immagini e immaginette, è dedicato poi il paginone centrale, che realizza quella che in gergo giornalistico chiamano “marchetta”.

Nei due numeri successivi “UmbriaLeft.it” cambia personaggio ma non “cangia stile”. Nel numero 2, sotto il titolo La Provincia ritrovata, c’è quel democristianone (chissà quanto di sinistra) di Guasticchi, presidente della provincia di Perugia, che tiene chiusa la bocca, ma ha ridenti gli occhi. Dichiara: “Apriamo a sponsor privati per la cultura”. Magari pensa al modello usato dal collega di corrente Brega nelle celebrazioni valentiniane di Terni. Anche a lui si destinano paginone centrale e intervista in ginocchio.
Nel numero 3 la foto di prima pagina è della presidente della Giunta regionale Marini. Ha la boccuccia socchiusa e lo sguardo sereno e sognante. Il titolo, Solo fango, allude alle presunte tangenti Enac. Niente paginone centrale, ma solo le pagine 6-7 con un articolo della Catiuscia in persona e uno redazionale, entrambi tesi a fugare ogni sospetto di coinvolgimento e a sottolineare l’ampia solidarietà dell’Umbria.
Queste foto da reclame, questa titolazione propagandistica, questo giornalismo corrivo è cosa per me sgradevole, ma nei numeri di giugno e luglio di “Umbrialeft.it” cartaceo c’è di peggio. Mi riferisco alla pubblicità a pagamento che occupa gran parte della prima pagina. Promuove una catena di negozi sparsi per la regione che comprano oro e argento e uno del perugino che, volendo, lo permuta con orologi ed altre gioie.
Questa pubblicità in un giornale di sinistra suscita la mia indignazione. Già da qualche anno e, dunque, prima del boom nel prezzo del prezioso metallo, nelle città e nei paesi si sono diffusi punti d’acquisto dell’oro, che offrono la “massima valutazione”. Al mio paese natio, ove non ce n’era nessuno, nel giro di tre anni ne hanno aperto ben cinque. La contrazione dei redditi della povera gente era cominciata già prima dell’esplosione della crisi finanziaria ed economica, e già qualcuno pensava di comprarne le gioie, guadagnandoci su.
Ora l’area della povertà si allarga a dismisura, patologicamente, e aumenta la tentazione di vendere gli ori di famiglia per far fronte alle necessità impellenti. Su questi bisogni oggi si imbastisce una speculazione che ha l’aria di uno sciacallaggio, perché si compie su chi è più debole. Non temo di sbagliarmi se dico che, dietro a questi negozi, ci sono accaparratori e società che, usando la crisi, scippano ai poveracci questo cosiddetto bene rifugio, il cui prezzo in continua ascesa consente guadagni formidabili.
Un giornale di sinistra non dovrebbe accettare questo tipo di pubblicità e meno che mai dovrebbe collocarla in prima pagina, neanche nel caso in cui i committenti che la pagano non siano grandi speculatori ed abbiano solo un ruolo di piccola intermediazione in questo turpe mercato.
Ma io sono, notoriamente, un passatista, un moralista laudator temporis acti. La sinistra nuova, proiettata verso il nuovo millennio, non ha la faccia preoccupata della gente che lavora, ma quella lieta di sindaci e presidenti che danno sicurezza. La sinistra di "UmbriaLeft.it" si alimenta della pubblicità da qualsiasi parte provenga, anche quando il denaro puzza un po’ e non è tutto oro quello che luccica.

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