22.11.11

Jack London e il suo "infinito amore per la vita" (Claudio Gorlier)

Jack London
Non saremo mai abbastanza grati a Elio Vittorini per aver incluso, nella leggendaria Americana, l'inarrivabile racconto di Jack London, Accendere una fiammata, che ora, con il titolo un poco appiattito Farsi un fuoco, ritroviamo nella pregevole raccolta di narrativa breve, La lotta per la vita. Vittorini legittimava uno scrittore a lungo confinato nel territorio grigio e indefinito della letteratura di consumo. Poi arrivò, tra gli altri, Borges a riconoscerne la grandezza, e mi rammarico che, in quarta di copertina, si citi di lui un prevedibile riferimento all'influenza di Darwin su London; una delle molte che il vorace autore di Zanna Bianca letteralmente appropriò e piegò al suo progetto creativo. 
Un altro paradigma ricorrente è quello della lotta della vita - ma Borges acutamente parla di «infinito amore per la vita» - il quale sostanzia in effetti una drammatica ricerca di identità, lo sforzo di un intellettuale mai integrato di rivendicare il proprio ruolo, fino alla vittoriosa sconfitta, se mi permettete l'ossimoro, di Martin Eden, un libro davvero capitale che andrebbe insegnato nelle scuole.

Da “La Stampa”, “Tuttolibri”, 1 luglio 2006

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