14.12.11

La casa del tramonto. Una poesia di Jack Hirschman.

Jack Hirschman, dopo una lettura pubblica ad Aversa (libreria Quarto Stato) promise a un compagno, Paolo Graziano, che gli aveva dato un copia di SUD, che avrebbe mandato una sua poesia. Cosa che fece – credo — nel 2006. La poesia in questione l’ho recuperata nel sito di Nazione Indiana; la traduzione è di Raffaella Marzano. (S.L.L.)
La casa del tramonto
“ridiventa straccio e il più povero ti sventoli”
Pier Paolo Pasolini, Alla Bandiera rossa
Poggio la mia bocca sulla tua miseria, New Orleans,
inondata e inzuppata di morte.
Qui giace: enormi mucchi di bugie sulla guerra, questa prigione

cimitero galleggiante grida di rabbia
al respiro finale. Qui, all’ultimo delta,
Desiderio disteso sul fianco, è derubato, e girato

sottosopra dal suo stesso governo, e soffocato.
L’estate è finita e la vita è morta,
e ‘round midnight tutte le speranze sono saccheggiate.

Nessuno verrà fuori pulito da Katrina
a New Orleans in questa
Casa del Tramonto che sta affondando.

Corpi così neri e così blu perché hanno amato
chi non gli avrebbe sputato sulle scarpe se avessero avuto
bisogno di una lucidata. Figuriamoci qualche spicciolo. O acqua.

America, sei sempre stata terra bruciata
nelle nostre bocche, sempre un battesimo di merda,
sempre una pioggia di disastro che scorre

lungo i vetri dei nostri occhi infranti.
Ora i nostri stracci sono i più laceri,
il nostro jazz il più triste, i nostri poveri i più poveri

che si possano portare al mercato delle pulci dell’anima.
Ora che tutto è perduto e c’è soltanto il nulla
da perdere… “Viva il coraggio

e il dolore e l’innocenza dei poveri!”
La vera bandiera è a brandelli.
Cominciamo a sventolarla.

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