30.3.12

"I suppose" (di Salvatore Lo Leggio)

E' visibile sui muri di diverse città italiane un manifesto con l'immagine di un tenero agnellino sbaciucchiato da una candida madre e con una grossa, rossa macchia di sangue. A grandi caratteri vi si legge: "Buona Pasqua a chi non si macchierà del mio sangue". Se ne trovano parecchi a Perugia, in varie parti della città, e ce n'era uno, forse un po' abusivo, incollato con lo scotch alla Cupa, ai piedi della scala mobile che porta in via dei Priori, non lontano dalla fermata del Minimetrò.
L'ho letto superficialmente: sconsiglia vivamente l'uccisione a fini alimentari di animali e il consumo della carne: non solo degli agnelli, tanto apprezzati a Pasqua, ma di tutti gli animali.   
Lunedì scorso un giovanotto magro col giubotto in pelle (un  trentino - direbbe Montalbano) ch'era venti metri davanti a me, entrando nella scala mobile, ha acchiappato il manifesto, lo ha con violenza strappato dal muro e con altrettanta violenza lo ha fatto a brandelli. A me mangiare carne d'agnello non dispiace affatto, e non ci rinuncerò neanche nella Pasqua che sta arrivando, ma mi è sembrato che in quel gesto vi fosse un eccesso d'odio, un di più di concitazione. 
Ho accelerato il passo e ho raggiunto il tipo all'altezza di via Pellini. Gli ho detto: "E' macellaio, suppongo". M'ha risposto: "Io no, mio padre è macellaio". C'ero andato molto vicino.

Nessun commento:

Posta un commento