31.3.12

La morte, storia e destino (di Ernest Mandel)

L'economista belga Ernest Mandel (Francoforte sul Meno 1923 - Bruxelles 1995), teorico marxista e militante della Quarta Internazionale trotzkista, è noto a una piccola porzione di italiani. Negli anni 60 del secolo scorso, pubblicato da Samonà e Savelli, ebbe qualche circolazione un suo Trattato di economia marxista. Appassionato lettore di gialli, nel 1990 pubblicò una "storia sociale del romanzo poliziesco", da cui è tratta la riflessione che segue. (S.L.L.)
Ernest Mandel
Preoccuparsi della morte, un pensiero antico quanto l'umanità. La morte, come il lavoro, è il nostro ineluttabile destino. Ma si tratta di una fatalità naturale mediata da certe condizioni sociali, a loro volta determinate da particolari strutture socio-economiche. In larga misura, le cause e l'ora della morte dipendono dall'esistenza sociale. La mortalità infantile e la speranza di vita hanno subito nel corso della storia considerevoli mutamenti, e così è stato del modo di considerare la morte, delle idee relative alla morte. La storia sociale della morte costituisce una preziosa fonte d'informazione sulla storia sociale della vita.

da Delitti per diletto, Interno Giallo, Milano, 1990

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