18.3.12

Lo sguardo austriaco (di Robert Musil)

Lo sguardo austriaco rideva, perché non aveva più muscoli sul volto: Non c’è bisogno di negare che con ciò qualcosa di aristocratico, sommesso, misurato, scettico, ecc. ecc. entrò nella sfera viennese; ma pagato troppo caro. Se anche non si avesse di fronte nient’altro se non questa cultura viennese col suo esprit de finesse che si perverte sempre in Feilletonismus, questa aristocrazia, sarebbe già abbastanza per desiderare di tuffarsi nell’agitazione tedesca.

da Diari: 1899-1941, traduzione di Enrico De Angelis, Einaudi, 1980

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