10.6.12

Hemingway - Breve guida alla vita e alle opere (Piero Sanavio)

Ernest Hemingway da giovane
Ernest Hemingway aveva ventun anni quando nel 1920 partì per Parigi con la moglie Hadley, un rapporto di stringer con il Toronto Star e la determinazione di diventare scrittore. Provvisto di qualche lettera di presentazione, bussò da Ezra Pound e da Gertrude Stein, sempre generosa di consigli, talvolta stravaganti, e soprattutto a chi la ascoltasse in religiosa reverenza.
A formare le prime prose di Hemingway e trovare i primi editori, fu Ezra Pound. A Parigi gli Hemingway vivevano della modesta rendita di Hadley, ciò che guadagnava Ernest veniva messo da parte per i viaggi e le vacanze nell’obbiettivo, oltre che di divertirsi, di accumulare esperienze che sarebbero finite nella scrittura. Il lavoro giornalistico era saltuario e a volte per raggranellare qualche soldo, soprattutto dopo che la rendita di Hadley si assottigliò per un investimento sbagliato, Hemingway si offriva nelle palestre a farsi pestare da qualche pugile che si allenava.
Il 1923 vide la pubblicazione di Three Stories and Ten Poems (Tre racconti e dieci poesie), seguito l’anno dopo dai corsivi di in our time e dalla nascita del primo figlio, John detto Bumby. Ancora un anno e Liveright pubblicherà i racconti di In Our Time, molto ammirati da Francis Scott Fitzgerald che si adopererà perché Hemingway passi al suo editore, il prestigioso Scribner’s.
Liveright aveva una prelazione sulla prossima opera e Hemingway per liberarsene scriverà Torrents of the Spring (Torrenti di primavera), 1926 (il titolo da un testo di Turgenev), parodia di Sherwood Anderson, autore di punta della casa editrice che rifiuterà il manoscritto.
Il primo romanzo uscirà così da Scribner’s, The Sun Also Rises (Il sole sorge ancora, 1926 – Fiesta nell’edizione inglese), racconto, nella cornice della feria di Pamplona, della distruzione emotiva di un gruppo d’americani, uno di loro uscito dalla Grande guerra mutilato del pene.
La pubblicazione di Fiesta coincise con il divorzio da Hadley, Ernest catturato da una giornalista di «Vogue», la ricca e mondana Pauline Pfeiffer. Una versione romanzata dell’avvenimento, contaminata con ricordi di Zelda Seyr, la moglie pazza di Fitzgerald, apparirà nel tutt’altro che eccelso romanzo postumo The Garden of Eden (Il Giardino dell’ Eden), 1986.
A Fiesta seguono i racconti di Men Without Women (Uomini senza donne), 1927, e il romanzo A Farewell to Arms (Addio alle armi), 1929 (il titolo riprende un sonetto dell’elisabettiano Thomas Nashe), di cui resta memorabile la descrizione della ritirata di Caporetto, inventata su ciò che Hemingway aveva visto nei Balcani.
Lasciata ormai Parigi, la coppia Hemingway-Pfeiffer s’è fissata a Key West, Florida, dove lo scrittore terminerà la stesura di Death in the Afternoon (Morte nel pomeriggio),1932, attaccato dalla critica con l’accusa di estetismo giovanilistico e di «incollarsi i peli sullo stomaco», cioè di essere un cripto omosessuale. Compendio di ciò che Hemingway aveva appreso sulla corrida, l’opera è insieme una dichiarazione di estetica e un confronto con la morte. Riflette il trauma del giovane Ernest quando, volontario della Croce rossa nella Grande guerra («vedere la guerra – sosteneva – è un’esperienza importante, per uno scrittore»), era stato gravemente ferito a Fossalta di Piave. Pur sotto traccia, il ricordo continuerà nei toni crepuscolari del tardo (1950) Across the River and into the Trees (Di là del fiume e tra gli alberi), dove straordinarie descrizioni della pianura veneta e di Venezia si alternano a sentimentalismi amorosi da romanzo rosa.
A Key West, tra partite di pesca nel golfo del Messico e caccia grossa in Kenya (le spese pagate da Gus Pfeiffer, zio di Pauline), Hemingway, dopo il fragile Green Hills of Africa (Verdi colline d’Africa), 1935, cucirà insieme due ottimi racconti e qualche lenzuolata di brutta prosa per il più debole dei suoi romanzi, To Have and Have Not (Avere e non avere), 1937, tentativo di immettersi nel filone di narrativa sociale, di moda con la crisi del ’29. Intanto a Pauline Pfeiffer, che nel frattempo aveva dato a Hemingway due figli, Patrick e Gregory, subentra un’altra donna, l’arrivista, bionda, arrogante, molto protetta Martha Gellhorn. Era calata a Key West con l’obbiettivo, coronato dal successo, di conquistare lo scrittore e trascinarlo al matrimonio.
Da tempo, la Spagna era per Hemingway una seconda patria e allo scoppio della guerra civile si era subito schierato per la repubblica, inviato sul fronte spagnolo dall’agenzia NANA. Già burrascosi intanto i rapporti con Gellhorn, che aveva seguito Hemingway a Madrid e della quale egli avrebbe fatto un ritratto devastante nella sua unica opera teatrale, pubblicata in The Fifth Column and the First Forty-Nine Stories (La quinta colonna e i primi quarantanove racconti), 1938, che raccoglie tutti i racconti già pubblicati più Le nevi del Kilimangiaro e La breve vita felice di Francis Macomber. Il successo del volume fu consolidato da quello del romanzo For Whom the Bell Tolls (Per chi suona la campana, 1940, il titolo da una predica di John Donne), pur tra i mugugni di certa critica per il ritratto devastante del commissario del popolo André Marty e la descrizione delle violenze dei repubblicani. In Italia, l’episodio fu eliminato da Elio Vittorini nell’edizione apparsa nel «Politecnico»; nell’edizione completa dell’opera, per la «Medusa» di Mondadori, fu eliminato il nome di Marty.
Nel 1939 Hemingway si era stabilito a Cuba che avrebbe lasciato con la Seconda guerra mondiale, inviato speciale sul fronte europeo; a Londra, estraniato ormai da Gellhorn, avrebbe incontrato Mary Welsh, la terza moglie.
Il dopoguerra fu trascorso a raccogliere allori e far fronte con l’alcol a indistruttibili angosce. Dopo il fallimento di Across the River and into the Trees il successo ritornò con il pur imperfetto The Old Man and the Sea (Il vecchio e il mare), 1952, per il quale lo scrittore ottenne il Nobel. Non bastò a liberarlo dall’angoscia; né bastò un’estate in Spagna a seguire per «Life» i toreri Antonio Ordoñez e Luìs Dominguìn (A Dangerous Summer, Un’estate pericolosa, uscito postumo, nel 1985).
Fiaccato nel fisico, depresso anche per le investigazioni sul suo conto dell’F.B.I. e dell’Internal Revenue per il suo passato antifascista e l’amicizia con Fidel Castro, Ernest Hemingway si uccise nella sua casa di Ketchum, Idaho, il primo luglio 1961. Era nato a Oak Park, sobborgo chic di Chicago, da un medico e un’ex cantante lirica, il 21 luglio 1899.
A Moveable Feast (Parigi è una festa mobile), memorie degli anni parigini, il manoscritto scoperto con altri manoscritti in un baule abbandonato al Ritz di Parigi, vide la luce nel 1964.

“alias – il manifesto”, 6 agosto 2011

Nessun commento:

Posta un commento