24.6.12

I crostini di capperi di Pellegrino Artusi

Antica ricetta d’antipasto, solo in apparenza sorprendente. L’agrodolce è dalla notte dei tempi radicato nelle cucine regionali italiche e i capperi (delicatamente salati e acetati) si sposano magnificamente con aceto e zucchero. Così ad esempio nel siciliano coniglio selvatico all’agredduci, che talune chiamano impropriamente “alla cacciatora”, forse in relazione all’origine venatoria della selvaggina. Le preparazioni “alla cacciatora” devono essere semplici e rapide, tali da essere effettuate dai cacciatori nelle pause della caccia, e invece quel coniglio va annoverato tra i capolavori del barocco siciliano e richiede di conseguenza tempo, pazienza, maestria. (S.L.L.) 

Ingredienti per 2 persone
50 g di capperi sott'aceto
50 g di zucchero a velo
20 g di farina
30 g di uvetta passa
20 g di pinoli
20 g di prosciutto crudo
20 g di canditi pane (toscano o casereccio) aceto

Preparazione
Tritate grossolanamente i capperi, pulite l'uvetta passa dal piccioli e lavatela accuratamente; sminuzzate finemente i pinoli. Tagliate il prosciutto a dadini e i canditi a pezzi piuttosto piccoli.
Mettete sul fuoco una piccola casseruola e versatevi un cucchiaio colmo di farina e due di zucchero; quando questa miscela ha preso colore, aggiungete mezzo bicchiere d'acqua e pochissimo aceto.
Lasciate bollire finché tutti i grumi non saranno sciolti, quindi versate nella casseruola i capperi, l'uvetta, i pinoli, il prosciutto e i canditi e continuate la cottura per circa 10 minuti.
Quando il composto è ancora caldo, disponetelo sopra le fette di pane appena tostate e servite in tavola.

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