3.6.12

La follia di Francesco. Enrico Berlinguer ad Assisi (1983)


Assisi, 9 ottobre 1983.
Da sinistra Claudio Carnieri, Enrico Berlinguer, Luigi Colajanni  
Nel ricco numero doppio 16-17 di "Umbria Contemporanea", 2012, curato da Luciano Capuccelli, dal titolo Per la Pace. Movimenti, culture esperienze in Umbria, la sezione più interessante mi è sembrata quella documentaria, Carte d'archivio. Vi si ritrova, tra l'altro, il testo di un discorso che Enrico Berlinguer nell'ottobre del 1983, qualche mese prima della sua morte, pronunciò sul prato della Rocca di Assisi per una "marcia della pace" organizzata dal Pci. E' da lì che ho tratto il brano che segue. (S.L.L.)
Assisi, Prato della Rocca, 9 Ottobre 1983
Con Enrico Berlinguer Claudio Carnieri e Francesco Ghirelli
Non sarò certo io a dire qui, a voi, il significato storico e attuale del francescanesimo. Ma non credo vi sia dubbio che Francesco e lo spiritualismo francescano rappresentino un punto di "crisi" cioè di passaggio, nella vita della cattolicità. "Il Signore mi ha rivelato essere suo volere che io fossi un novello pazzo del mondo" racconta la Legenda Perusina. E tra gli aspetti della follia di Francesco c'era la contestazione radicale e intransigente della guerra, della violenza, oltreché della proprietà e del potere.
Di fronte alla gerarchia ecclesiastica, fino al Vescovo di Roma, Francesco contestava la ragionevolezza della guerra, delle crociate; e non soltanto cercò di convincere il Papa Innocenzo III e i Crociati a non intraprendere la guerra, ma una volta che questa esplose, e mentre in Terra Santa infuriava la battaglia, Francesco - che gli storici arabi descrivono come uomo di piccola statura e senz'armi — superò le linee e si recò nel campo saraceno, dal Sultano e predicò la pace in nome di Cristo e degli uomini. Era una rottura profetica netta e totale, un rifiuto secco della pretesa ragionevolezza, della accettabilità della cosiddetta guerra giusta o guerra santa; ed era, al tempo stesso, l'affermazione integrale del primato della pace e della ricerca del dialogo e dell'accordo con tutti gli uomini di buona volontà che è indispensabile perseguire ad ogni costo perché la pace sia garantita.

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