17.7.12

Caro Matteacci, ci vuole un bel congresso. Caotico (S.L.L.- commento fb)

Il testo che segue è nato sabato 14 luglio 2012, come commento a un documento postato da Toni Matteacci su fb, interno a Sel e di stimolo a Nichi Vendola perché rompa gli indugi, cessi di inseguire il sogno della “foto di Vasto” e cerchi alleanze a sinistra a cominciare dalla cosiddetta Fed. Matteacci mi ha precisato di non condividere in toto quel documento e di sentirsi per molti versi d’accordo con me. Posto il mio intervento con lievi correzioni. (S.L.L.) 
Milano 1890. Primo Maggio in Galleria.
Caro Matteacci,
in Italia una sinistra nuova non può nascere da un'alleanza di tipo federativo che lasci vivi apparati, sigle e identità. La federazione dei tre ministri è una piccola struttura di protezione di piccole carriere. Lo è in parte anche Sel, ma lì ci sono stati ritiri esemplari e valorizzazioni di forze nuove. I dilibertiani, in tutta Italia, sono un gruppetto che cerca posti e posticini di rappresentanza e sottogoverno. Qui in Umbria e per quel so, anche in altre regioni, vale anche per i ferreriani, che pure conservano qua e là circoli e gruppi di valorosi militanti sui temi sociali. In Umbria il massimo impegno di Rc – o almeno quello più evidente - è stato fare di tutto (perfino una dura rottura interna) perché il segretario regionale Vinti, già consigliere regionale nominato attraverso il listino presidenziale per ben due volte e la terza volta trombato nelle preferenze, facesse l'assessore esterno e non andasse a lavorare come sarebbe giusto che ogni tanto si facesse. La Fed, insomma, salvo limitate eccezioni, è nei suoi gruppi dirigenti locali e nazionali, un coacervo di apparatniki, irremovibili sulla sovranità di ogni piccolo apparato, e trasformerebbe l’eventuale alleanza sinistra in un luogo di estenuanti trattative per i seggi, come già accadde per l'Arcobaleno.
D’altra parte il disegno di Vendola di usare le primarie per spostare a sinistra una parte dell'elettorato Pd è fallito. Bisogna che trovi un'altra via e scelga subito di costruire la sinistra, ma non federando i partitini. Ci vuole un big bang, ci vuole una generosità che nei micragnosi burocratelli anziani e giovani della Fed non c'è. Ci vuole una forza inclusiva in cui le identità individuali e di gruppo possano incontrarsi e confrontarsi. L'identitarismo del Pdci e di Rifondazione è ridicolo opportunismo. Spero che Vendola accetti la vostra sollecitazione a rompere gli indugi, ma vorrei che facesse una proposta che non si limita ad unire, ma allarga. Forse è tempo di azzerare le cordate della sconfitta, anche quelle di Sel , di aprire una campagna di iscrizioni molto molto inclusiva e fare un bel congresso, caotico come quello di Genova del 1892. Il tempo ci sarebbe e la storia potrebbe cambiare. Ma temo che Vendola sia come gli altri: non vuole rischiare nulla. E il tempo sta per scadere.

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