28.9.12

Accade al mio paese. Da casa al cimitero (S.L.L.)

Campobello di Licata. L'ingresso del cimitero.
Affisso a una parete della sala d’aspetto di un ambulatorio medico e poi sul bancone di un pasticciere trovo in formato A4 l'avviso di una benemerita istituzione cittadina, la Confraternita la Misericordia, che si occupa soprattutto di trasporti di malati in ambulanza basandosi sul volontariato (vero, e non fasullo come talora accade). Leggo il titolo: Servizio di trasporto gratuito per cittadini anziani.
Da molto tempo sostengo che in un paese con tanti vecchi un servizio del genere dovrebbe essere istituito dal Comune. Molte persone si spostano con difficoltà e mancano di accompagnatori motorizzati disponibili. Dovrebbero essere aiutate a raggiungere la posta, il mercato, la banca, l’ambulatorio eccetera e credo che il servizio non sarebbe molto costoso se organizzato con orari e turni precisi, utilizzando i mezzi e il personale che si utilizzano per gli “scuolabus”.
Commento tra me e me quel titolo: “Finalmente qualcuno pensa ai vecchi! Fortuna che c’è la Misericordia!”. Ma, leggendo il contenuto dell’avviso, la gioia improvvisa e imprevista trapassa in mestizia e dà luogo a sconsolate riflessioni.
Il servizio in questione si svolgerà soltanto la domenica mattina e preleverà con un pulmino gli anziani che vorranno nei loro domicili per condurli, tutti insieme, a un’unica destinazione: il cimitero. 
La cosa può apparire macabra, ma è ovvio che i volontari della Misericordia stanno dando risposta a un bisogno esistente. Ci sono nel paese vecchie e vecchi, vedove e vedovi, che sopravvivono con le loro pensioni e sono, in qualche modo, bastevoli a sé stessi; e tuttavia, nello stesso tempo, con figli o nipoti lontani per lavoro o assenti per qualsiasi altro motivo, sono tristemente soli, senza nessuno che possa accompagnarli a quel cimitero dove pensano di ottenere conforto dal dialogo immaginario con i trapassati e dove pensano di trasferirsi prima o poi in pianta stabile per trovare compagnia. 

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