L'avvocato Lipera. |
Ho visto un quarto d’ora di tv berlusconiana nel pomeriggio di oggi, venerdì 19. Stavo provvedendo alle medicine della mia mamma e non mi sento di imporle sempre il cambio di canale. Sulla rete ammiraglia Mediaset una certa Barbara D’Urso intrattiene il pubblico su fatti di cronaca, di preferenza nera, con filmati, interviste, pareri di competenti e di incompetenti su temi d’attualità. Oggi (ma lo fa ormai da qualche giorno) la conduttrice – dopo lo sconvolgente filmato dal Veneto diffuso nei giorni scorsi - insisteva sui bambini sottratti per sentenza di un giudice alla potestà di uno dei genitori (in genere la madre) e affidati a strutture che li prendono in cura. Si tratta generalmente di figli contesi, di divorziati o separati, che tendono a proiettare sull’innocente le tensioni e i rancori maturati in burrascose convivenze e guerre giudiziarie.
In alcuni casi la sentenza fa riferimento alle diagnosi di PAS (Sindrome da Alienazione Parentale) formulata da psichiatri che hanno visitato la creatura. Si tratta di una patologia che solo alcune “scuole” riconoscono come tale e che grosso modo consiste nel rifiuto, da parte del bambino, dei rapporti con un genitore, per il condizionamento subito dall’altro.
Non ho titoli, esperienze e studi per entrare nel merito di codesta malattia, la cui esistenza viene negata da alcuni organismi sanitari internazionali, ma provo un grave disagio nel sentire, come in questi giorni m’è accaduto, avvocati, bottegai, impiegate di banca, casalinghe e disoccupati accusare di sadismo criminale psicologhi, psichiatri e giudici, sulla base di un semplice sentito dire e masse di incompetenti applaudire negli studi televisivi.
Oggi ho perso le staffe. Tre volte.
Prima la suddetta D’Urso s’è messa a fare la Giovanna d’Arco, dicendo “niente e nessuno fermerà questa mia battaglia in difesa dei bambini”.
Poi una mamma ha dichiarato come se si tratti di un orrendo scandalo che nella struttura che accoglie il suo bimbo (e dove – a suo dire - non hanno fatto entrare il senatore Pedica) ci sono “bambini con problemi psicologici”. Mi fa paura e disgusto questa minuta signora bionda, per la quale evidentemente bisognerebbe isolare e segregare quei bambini quasi fossero appestati, per impedire ogni contatto con quelli “sani”. Vergogna! per lei, per tutti i responsabili della schifosa trasmissione e per i membri della claque che applaudiva forse senza capire l’enormità di quanto si andava dicendo.
Da ultimo è arrivato uno strano avvocato catanese, di cui ricordo qualche lontano precedente politico intorno ai radicali di Pannella e che vanta tra i suoi clienti i boss Santapaola e Ieni ed il venduto Contrada, tal Lipera. Ha dichiarato rispetto per i giudici che sono morti, Falcone e Borsellino, e subito dopo lanciato generalizzati improperi contro quelli che sono rimasti vivi: “La PAS non esiste. La vera epidemia è la GAS, la sindrome da alienazione giudiziale”. E’ in queste sue parole e nel fragorosa applauso che le accompagnava il senso della trasmissione. L’aggressione ai magistrati ricorda quella famigerata del Cavaliere secondo il quale per fare quel mestiere si deve avere qualche turba psichica, ma non è per proteggere il Berlusca da imminenti sentenze e incombenti processi che si montano queste campagne. Si mettono insieme Sallusti, i bambini rapiti e tutti i presunti errori giudiziari per legare le mani e tappare la bocca alla magistratura che scopre gli altarini dei potenti e addirittura vuole scoperchiare la pentolaccia della cosiddetta trattativa Stato-Mafia, cioè della Mafia dentro lo Stato e dello Stato dentro la Mafia.
La PAS non esiste? Mettete il naso fuori dai libri e incontrate gente. Figli che non hanno mai visto l'altro genitore ma sanno che è un poco di buono perché l'ha detto il genitore affidatario, come si chiamano? Ascoltare una sola campana? Martellamento di idee? Plagio? Ci riesce la pubblicità in 5 secondi di spot. Non ci può riuscire un genitore che vuole l'esclusiva degli affetti?
RispondiEliminaLa GAS è una palla? Ma è un modo sano la prassi giudiziaria per cui in stato di forte litigio uno solo ha contatti normali con i figli? Il risultato è che i separandi sanno che se alla prima udienza litigano, poi è la guerra in cui o si vince o si perde (i figli, oltre naturalmente ai soldi). Le pene per i litigi non esistono. Solo denuncie false che verranno valutate tra 5 anni, intanto nella separazione fanno "peso" subito. La verità è sempre più evidente: al sistema giudiziario, goloso di incarichi danarosi, fa comodo istigare la lotta. Dei bimbi non gliene frega niente a nessuno. Anzi bimbo sequestrato, bimbo che frutta incarichi per anni.
Obrigado muito interessante blog!
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